Gli Statuti della Valle Maira Superiore del 1441
Gli Statuti, oltre ad essere un complesso di norme e di regolamenti che permisero ai 12 comuni dell’Alta Valle una forma di autogoverno e autodisciplina rispetto al potere marchionale, sono stati per il territorio e per la sua popolazione un prezioso documento testimoniante la tenacia e la caparbietà degli abitanti dell’Alta Valle nel difendere la propria autonomia.
Il lavoro che proponiamo fa riferimento agli Statuti del 1441 di cui si è conservato buona parte del manoscritto originale.Nello specifico il volume è composto:
«da 114 fogli numerati e riportanti le indicazioni I-116, più 5 fogli iniziali, non numerati, contenenti le indicazioni delle rubriche del corpus. Il manoscritto è tuttavia mutilo di alcune parti. L’indice iniziale è mancante, per asportazione, di un imprecisato numero di fogli, riguardanti le rubriche contenute nei fogli I-XLII del corpus. Il testo degli statuti è invece privo dei fogli XIII-XV, sostituiti da un foglio non numerato, nel quale, da altra mano e in caratteri alquanto più piccoli rispetto alla grafia precedente e successiva, è stata riportata la seconda parte del capitolo 31 e la prima parte del capitolo 32. Non è pertanto presente il testo del capitolo 26, la cui rubrica è contenuta ancora al foglio XII, e si ha buona ragione di ritenere che manchino altri quattro capitoli, cioè il 27,28,29 e 30, che è credibile dovessero occupare appunto almeno un paio di fogli asportati. Nell’edizione il testo di questi capitoli, opportunamente segnalati, è stato ugualmente riportato, riproducendo quello del corpus del 1396, dal momento che per le norme precedenti, salvo un’eccezione, vi è piena corrispondenza tra i due statuti. Il manoscritto originale, in gotica notarile del XV secolo, si interrompe al foglio LXXXVI, per l’asportazione dei fogli successivi, ma al loro posto sono stati aggiunti 20 fogli con numerazioni in cifre arabe e in grafica umanistica, presumibilmente tardo-cinquecentesca, contenenti i capitoli a partire dal 188»¹.
[1]Gullino Giuseppe (a cura di), Gli Statuti della Valle Maira Superiore (1396-1441), Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo, Cuneo, 2008.
Quest’ultima parte, che venne scritta in tempi successivi rispetto a quelli in cui venne redatto lo Statuto del 1441, riporta pedestremente le norme del corpus del 1396. Quest’informazione è facilmente desumibile dal fatto che il marchio nominato nel testo precedente al capitolo 188 è “Ludovicus” mentre quello indicato nei paragrafi successi è “Thomas”, ovvero il Marchese di Saluzzo che sottoscrisse gli statui del 1396.
Degli Statuti del 1396 non si è conservato il manoscritto originale ma soltanto l’edizione a stampa del 1611 curata da Antonio Abello e conservata presso l’Archivio di Stato di Cuneo – Dipartimento della Stura.
«Il volume si compone di 117 pagine numerate da 1 a 117, contenenti gli statuti ed alcuni documenti, perlopiù petizioni, concessioni e conferme di privilegi rilasciati alle comunità valligiane fino al 1607. Il tutto è preceduto da 12 pagine non numerate in cui compaiono il proemio, le dediche e l’indice alfabetico delle materie degli Statuti.In queste pagine non numerate è però stato riportato l’incipit del corpus legislativo con la datazione della sua redazione («anno incarnationis dominice millesimo tricentesimo nonagesimo sexto, indictione quarta et die quinta mensis novembris») e il nome dei Sapientes capitulatores che attesero alla sua compilazione: Odonus Luyci de Accelio, Simon Alamndi de Sancto Michaele, Iohannes Girardi de Cellis»².
[2]ibidem
Di questi Statuti nel testo “Aspetti di Vita comunitaria in Alta valle Maira di Giuseppe Gullino” edito da Società per gli studi Storici della Provincia di Cuneo Comunità Montana Valle Maira, Gli Statuti della Valle Maira Superiore (1396-1441) a pagine 3 è presente il frontespizio.
Il volume vuole essere un prodotto di restituzione al territorio durante il percorso di avvicinamento al “compimillenio” della Valle Maira che vedrà il suo momento culminante il 28 maggio 2028. A questa data saranno trascorsi 1000 anni dalla prima citazione della Valle nel testamento del marchese Olderico Manfredi e della sua sposa, la contessa Berta: in esso viene stabilita la fondazione del monastero benedettino femminile di Santa Maria di Caramagna a cui fanno donazione di una parte della Valle Maira.
L’Associazione Espaci Occitan, insieme all’Unione Montana e ai Comuni della Valle Maira, con questo progetto vuole rafforzare in tutti gli abitanti della Valle il senso di appartenenza e la consapevolezza della propria storia. Un obiettivo perseguito valorizzando gli avvenimenti del passato e migliorando la percezione dell’enorme valore di questa comunità.
È possibile visionare questo pdf in alta risoluzione presso l’Associazione Espaci Occitan.
Il volume originale è depositato presso la Biblioteca Civica di Cuneo.
Riproduzione fotografica di Giorgio Olivero – Cuneo – Agosto 2021